In un mondo giusto, nessuno dovrebbe morire per raccontare i fatti. E invece, in questo mondo ingiusto, tra guerre lontane e vicinissime, l’ultimo orrore di un corpo restituito dai russi all’Ucraina senza organi per cercare di nascondere le torture, è quello della giovane e impavida giornalista: Viktoriia Roshchyna. Senza voce, nessuna giustizia è possibile, senza verità, i diritti si spengono e vincono i dittatori. La libertà di stampa è libertà di tutti.