Dimostrare che la professione di assistente sociale, anche nelle situazioni di emergenza e di protezione civile, poteva e doveva esserci. Dieci anni fa, su impulso del CNOAS di allora, con coraggio e responsabilità è’ nata ASProC. Non un atto formale, ma un’intuizione importante di una comunità che lo scorso fine settimana si è ritrovata a Norcia, lì dove, dopo il terribile terremoto del 2016, ASProC ha dato la prima, grande prova di vicinanza concreta, azione, cura.
Al IV raduno nazionale sono arrivati da quasi tutta Italia (oltreché dall’Umbria da Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna) in 120 su 247 membri, per un momento istituzionale e celebrativo, ma anche di rilancio dell’impegno e delle capacità ribadite con un’esercitazione di protezione civile. Insieme alle autorità umbre, Monica Forno, presidente nazionale di ASProC, Barbara Rosina, presidente del Cnoas e Silvana Mordeglia, presidente di Fnas e componente del direttivo ASProC, hanno ribadito la determinazione e la costanza di una professione che ha aggiunto al proprio compito istituzionale il carico di sostegno volontario accanto alle popolazioni colpite da calamità naturali.
“L’ esperienza del raduno è sempre entusiasmante perché permette di unire aspetti di approfondimento metodologico/operativo con esercitazioni e, non meno importante, ci consente di incontraci come comunità associativa – dice Silvana Mordeglia -. Fondazione è legata all’associazione grazie agli impegni assunti tramite un protocollo che permette di sviluppare collaborazioni per approfondimenti scientifici, ricerche, pubblicazioni e formazione. Continueremo a lavorare insieme per lo sviluppo di questa branca specialistica dell’esercizio professionale”.
“Per noi oggi significa tornare a casa – ha detto la presidente ASProC, Monica Forno –. Norcia è stato il primo luogo in cui la nostra associazione è intervenuta in missione. Siamo stati attivati dal Dipartimento nazionale di Protezione civile e al verificarsi dell’evento sismico del 2016 siamo intervenuti a Norcia Se oggi siamo qua è una testimonianza di volerci essere e portare la nostra competenza”. Siamo assistenti sociali che nell’ordinario operiamo nei servizi e in modo, volontario, facciamo parte di questa associazione e interveniamo in emergenza per supportare i colleghi, gestire le persone con fragilità e fare assistenza a tutta la popolazione. Dopo il sisma, siamo stati sette mesi sul territorio a Norcia e in altri hub del cratere. Con questo luogo c’è un legame grande e quindi ci sembrava giusto tornare per i dieci anni dalla nostra associazione”.
Durante le due giornate è stato distribuito il quaderno di Fnas: “Modelli operativi in emergenza” ed è stato presentato l’annullo filatelico ASProC e Poste italiane dedicato alla memoria dei dieci anni dell’associazione.