Un proficuo incontro di lavoro nell’ambito del Progetto
Radix, ci ha visti oggi in quello che è stato l’ex Palazzo delle Poste e Telegrafi di Sabaudia realizzato
nei primi anni 30, su progetto dell’architetto Mazzoni di cui porta oggi il
nome.
“Siamo qui, nel cuore di un territorio che conosce lo
sfruttamento lavorativo in agricoltura e il fenomeno del caporalato. – ha spiegato la presidente FNAS, Silvana
Mordeglia partecipando al convegno organizzato nell’ambito del
progetto FAMI Radix. Alle Radici del Problema
– La nostra partecipazione al
progetto è finalizzata a valorizzare l’importante ruolo che gli assistenti
sociali possono svolgere nella realizzazione di interventi e reti territoriali
attivando risorse locali a favore dell’inclusione di cittadini stranieri
vittime conclamate o potenziali di sfruttamento lavorativo in agricoltura nella
provincia di Latina. Radix ci porta anche alle radici del lavoro sociale che
nel nostro Paese si fonda proprio sul lavoro di comunità. La comunità si
costruisce insieme, nell’intervento degli assistenti sociali con i migranti si
lavora attraverso la cura dei legami interpersonali, la valorizzazione delle
risorse. La sfida è quella di costruire comunità vivibili, in cui tutti possono
portare un contributo costruttivo nel rispetto della dignità di ciascuno.
Dignità che si costruisce e difende anche attraverso il lavoro giusto,
contrastando il caporalato”.
Fruttuoso il confronto nei tavoli di lavoro tra i professionisti dei servizi
sociali, degli enti territoriali, enti datoriali, imprenditori agricoli,
sindacati e associazioni che tutelano i diritti dei lavoratori. I report dei risultati – che
sono stati al centro dell’intervento della dottoressa, Tatiana Esposito,
dirigente del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che li ha inquadrati nel
contesto delle azioni che il Governo sta ponendo in essere – saranno utili per la costruzione delle linee
guida per la realizzazione di percorsi
integrati capaci di offrire soluzioni alternative al lavoro irregolare.