Il cortometraggio “Stop Helping” e la necessità della Supervisione. Fnas a Firenze

L’occasione è la presentazione di un cortometraggio. L’obiettivo è, attraverso un prodotto cinematografico, tornare a riflettere insieme sull’importanza della comunicazione. Dentro e fuori, per le e gli assistenti sociali, per chi a noi si rivolge, per chi di noi si occupa dai media alle istituzioni.

Il Croas Toscana, con l’intervento del regista Federico Greco, degli assistenti sociali autori della sceneggiatura, dei vertici del Consiglio Nazionale degli assistenti sociali e della Fondazione Nazionale Assistenti Sociali ha presentato oggi a Firenze “Stop Helping – a scuola di indifferenza”.  Un cortometraggio con scene inedite della nostra professione raccontata senza toni celebrativi,  ma capaci, con ironia e surrealismo, di raccontare cosa voglia dire essere assistente sociale.

“Fare, fare tanto è indispensabile affinché l’Ordine possa portare avanti le istanze della professione, ma comunicare quello che si fa è vitale, perché se non si comunica i risultati conseguiti rischiano di essere conosciuti soltanto da chi ha partecipato, mentre si diffondono stereotipi, pregiudizi e cattiva informazione”.

Così Gianmario Gazzi, presidente del Cnoas, Barbara Rosina, vicepresidente e Federico Basigli, presidente della commissione nazionale comunicazione.

“Dobbiamo comunicare prima di tutto tra noi e per noi – hanno detto – ma raccontare quello che facciamo è importante per le persone che seguiamo e perché chi ha bisogno del nostro impegno sappia che ci siamo”.

La sceneggiatura ha dato voce all’esigenza degli assistenti sociali di avere percorsi di supervisione che possano sostenere la pratica professionale, prevenire i possibili rischi del burnout e rafforzare la propria identità professionale. “La supervisione – hanno concluso Gazzi, Rosina e Basigli – è un Leps fondamentale anche in questo senso, per produrre nuove narrazioni e riflessioni a favore delle comunità e di chi è più fragile”.

Soddisfatta la presidente dell’ordine regionale Rosa Barone:  “Con questa iniziativa – ha detto – vogliamo richiamare l’attenzione delle Istituzioni sulla condizione della nostra professione, sul vissuto degli operatori, sul ruolo politico nella definizione delle linee di azione per sostenere un cambiamento, in una professione impegnata nella ricerca di standard elevati di pratica professionale ed etica”.