MINORENNI: Ruolo e qualità del servizio sociale. Al via i Quaderni FNAS

Arriva a conclusione una ricerca importante su “Ruolo e qualità del servizio sociale nelle attività di tutela dei minorenni” commissionata dalla Fondazione Nazionale degli Assistenti Sociali e cofinanziata dal Cnoas e dai Croas. Lo studio a cura di Teresa Bertotti, Silvia Fargion, Paolo Guidi e Cristina Tilli, è il n.1 dei Quaderni Fnas.

La tutela dei minori presenta un intreccio particolarmente complesso che interseca le rappresentazioni socioculturali esistenti in merito alle responsabilità della famiglia, al benessere dei bambini e al ruolo dello Stato. In questo intreccio, il servizio sociale gioca un ruolo centrale e delicato. Come parte dell’ampia rete dei servizi, gli assistenti sociali contribuiscono ai compiti di promozione del benessere, valutazione, protezione e cura dei minori, assumendo importanti responsabilità professionali. Insieme ad altri, essi contribuiscono alla definizione della soglia che rende legittimo un intervento della sfera pubblica nella dimensione privata della famiglia. Tuttavia, l’eterogeneità e la frammentarietà del sistema di protezione minorile, caratterizzato da procedure e pratiche multiformi, fa sì che le responsabilità dei professionisti, in particolare degli assistenti sociali, impegnati in questo campo appaiano spesso confuse e contraddittorie. Anche per questa ragione, l’impegno degli assistenti sociali mostra diverse aree critiche. Lo si evince da eventi esterni, come le frequenti rimostranze e denunce da parte dei cittadini, le aggressioni agli operatori e le maldestre attenzioni mediatiche. Alla luce di questi elementi, nel 2017, l’Ordine Professionale degli Assistenti sociali ha deciso di “avviare un confronto nazionale fra esperienze e buone prassi sul tema, con l’obiettivo ultimo di definire ‘standard operativi’ per alcuni aspetti dell’intervento professionale, attraverso protocolli/ disciplinari operativi o linee guida, … così da consentire la costante verifica dell’appropriatezza dei percorsi attivati e delle prestazioni erogate”. I risultati dello studio avrebbero consentito all’Ordine professionale di procedere all’identificazione delle più opportune strategie di miglioramento, definizione di linee guida e standard operativi, evitando i rischi di assumere posizioni astratte o ideologiche tipiche di questo campo. La ricerca è stata affidata alla FNAS.

Ecco il report conclusivo