Quali servizi sociali tra mamme e papà in conflitto? All’Università di Trento al via il progetto CoPInG sostenuto da Fnas e Cnoas

Povertà, precarietà lavorativa, pressioni sociali, famiglie allargate e multiculturali, posizioni ideologiche estremizzate in un contesto sociale in continuo cambiamento: sono situazioni di particolare complessità che possono sfociare in rapporti ad alta conflittualità. Lo sanno bene i servizi sociali, chiamati ad accompagnare le famiglie e i singoli individui attraverso momenti di difficoltà e di scelte importanti per sé stessi e per i figli. La comprensione dei fenomeni in atto e la conoscenza della situazione familiare non sempre sono sufficienti a fornire risposte adeguate ad ogni singolo caso. Per questo occorre offrire agli/alle assistenti sociali strumenti nuovi di lettura della realtà, con percorsi formativi aggiornati che partano però da un principio che da sempre è alla base della professione: dare voce a tutti, anche ai genitori.

Di questo si occupa il progetto CoPInG (Constructions of parenting on insecure grounds. What role for social work – Rappresentazioni di genitorialità in contesti di incertezza. Quale ruolo per il servizio sociale), coordinato dall’Università di Trento (dipartimenti di Psicologia e Scienze cognitive e di Sociologia e Ricerca sociale) e condotto insieme alla Libera Università di Bolzano, all’Università di Trieste e all’Università della Calabria. Collaborano e sostengono il progetto anche il Consiglio nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali e la Fondazione nazionale assistenti sociali.

Il progetto triennale ha ottenuto un finanziamento come ricerca di rilevante interesse nazionale (Prin – Ministero dell’Università e della Ricerca) e prenderà ufficialmente il via con il seminario “Mamme e papà in conflitto. Costruzioni di genitorialità su terreni incerti” rivolto a assistenti sociali e operatori e operatrici del settore, che si terrà venerdì 14 febbraio a partire dalle 9 nell’Aula Kessler del Palazzo di Sociologia (via Verdi 26).

Al progetto collabora un gruppo di ricerca interdisciplinare e interateneo con competenze specifiche e diversificate. L’unità di ricerca dell’Università di Trento, coordinata dalla professoressa Silvia Fargion affronta i temi legati all’alta conflittualità. Di migrazioni forzate si occupa il gruppo di ricerca dell’Università della Calabria del Professor Alessandro Sicora, di genitorialità LGBTQ il professor Urban Nothdurfter della Libera Università di Bolzano e di povertà il gruppo di ricerca dell’Università di Trieste con il professor Luigi Gui.

https://www.unitn.it/conflitto-genitori